Perché Tixioland?

Dare un ipotetico (e forse solo patetico) nome di città ad uno spazio personale, sfruttando come prefisso il mio nickname storico - scelto prima ancora che il Web fosse minimamente nella testa di chiunque utilizzasse un calcolatore elettronico - non deve essere visto come segno di presunzione o, peggio, di megalomania. Anzi: è quasi l'esatto contrario...

Ancora in seconda elementare scelsi di assumere un'identità privata, che racchiudesse la mia essenza senza snaturarla, che rappresentasse un mio alter ego senza faccia, ma che firmasse per me le cazzate monellate varie fatte senza esser visto (e ho le prove di chi ha frequentato dopo di me le mie stesse scuole, che ancora si chiede chi fosse quello scemo che firmava tutte le sedie col "bianchetto"...).
Uno di quei supereroi restii a mostrarsi in pubblico insomma...

...che poi, mi sono sempre chiesto, se non vuoi mostrarti in pubblico neanche in versione "supereroe", che diavolo ti metti a fare la maschera e le mutande sopra i pantaloni?
Ma sto divagando...

In seconda elementare, dicevo...sì, beh, probabilmente all'epoca non feci esattamente il ragionamento di cui sopra, anzi sicuramente non lo feci...ma, insomma - per chiudere - è così che oggi immagino il processo mentale (pur puerile) che mi ha portato ad essere Tixio in pubblico e Tiziano in privato!
E Tixioland era il mio antro, il mio piccolo mondo, la mia bat-caverna, fatta di sport, di giochi con gli amici, di hobby, di collezioni, di videogiochi, di pc, di console, di scienza e tecnica, di riviste, di musica. Di aeroplani (tanti). Di passioni (troppe). Di idee (confuse). Di opinioni (non richieste)...il mio mondo, insomma.

Poi Tixio, come me, è cresciuto, è sbarcato su Usenet prima e Internet poi, ha debuttato in società, o almeno in quel surrogato di società che sembrava così dannatamente migliore di quella reale, imparando a confrontarsi con gli altri, a rispettarli anche quando le loro opinioni gli facevano andare il sangue al cervello (e accade ancora, molto più spesso di quanto mi piace raccontare...).
Ha imparato a stare "connesso", nel senso più generale e più moderno del termine, e questo blog ne è il risultato finale...beh, non finale...attuale.
Meglio.

Prendete questo spazio e chi lo gestisce per quel che sono, insomma: un libero diario esposto ai plausi o alle critiche, alle ovazioni o agli insulti. Probabilmente è solo un gioco, l'ennesimo speaker's corner della Rete, ma intanto provo a mettermi in gioco.

Lasciatemi giocare in pace.