Deus non volt

Sono perfettamente conscio che questo sarà l'ennesimo atomo in universo ormai infinito e consumato di opinioni. Sono totalmente consapevole che la limitata eco di questo piccolo spazio personale sarà sufficiente a malapena a raggiungere qualche amico o qualche follower in un remoto angolo dei social network. Eppure devo esprimerla, la mia opinione, devo pronunciarmi. E lo dovrebbe fare chiunque abbia la possibilità di parlare, forte anche dei moderni mezzi di comunicazione e della distribuzione degli stessi.

Perché quel che è successo a Parigi ieri non è un problema di religione. Non di una specifica, a volerla guardare per grandi linee, ma sarebbe in ogni caso una visione molto superficiale del problema: questa è la stessa religione che benedice i riti di mafia, la stessa religione che ha spostato masse di guerrieri in terra santa, la stessa religione che ha benedetto stragi di innocenti in nome di un'entità superiore. Ma sostituite alle parole "religione" ed "entità superiore" con "ideale" e il gioco è fatto...no, non è la religione il problema...

Quel che è successo a Parigi ieri non è nemmeno un problema di integrazione: quanti esempi brillanti di integrazione devono essere sacrificati sull'altare di pochi, tremendi, efferati atti di barbarie come questo? Addirittura si potrebbero portare esempi di qualche felice e notorio "straniero" (qualunque significato diate a questa parola) talmente ben integrato da aver abiurato la propria cultura ed essere passato dalla parte ideologica degli stessi che lo avrebbero volentieri "rispedito al proprio paese a calci in culo". No, non è neanche l'integrazione...

Quel che è successo a Parigi riguarda proprio le opinioni, e la sacrosanta libertà di esprimerle che la pur fallace, sopravvalutata, malmessa democrazia ci ha garantito. Dodici persone sono morte perché altre due hanno deciso che ciò che le prime pubblicavano su un giornale satirico era non solo offensivo e sbagliato, ma addirittura punibile con la morte.
Qualunque cosa si pensi di quelle vignette, qualunque sia la propria opinione (appunto) sui temi affrontati e sul modo in cui sono stati affrontati (e vi assicuro che non ho sempre apprezzato i prodotti di quella rivista in particolare...), assodato che non c'è incitamento all'odio, non c'è violenza, non c'è cattiveria in quei disegni...assodato, in sostanza, che si tratta di satira, non c'è alcuna persona, legge o dio che possa impedirmi di difendere la libertà di quelle persone di pubblicare quanto pensavano!

#jesuischarlie

Commenti