L'assuefazione allo show

Non ho la forza, né morale né di spirito, per raccontare ciò che già tutti sanno benissimo essere accaduto in questi giorni, della terribile catastrofe che ha colpito una delle più belle regioni d'Italia, alla quale, tra l'altro, mi sento personalmente molto legato.

Inutile cercare di capire e spiegare il dolore di chi ha perso tutto, casa, ricordi e magari cari amici o parenti. Eppure c'è chi, per mestiere, cerca di raccontarci ciò che avviene in quei luoghi, che sentimenti animano soccorritori e soccorsi, che "aria tira" in una zona colpita da un disastro come quello. E' una categoria bistrattata, quella del giornalista, sebbene (è giusto e forse corretto dirlo) molti di loro ce la mettano davvero tutta per essere bistrattati. E, purtroppo, in occasioni simili i "veri" giornalisti, coloro che fanno vera informazione, che spendono il loro tempo alla ricerca di qualcosa di sensato e "utile" da raccontare ai propri lettori, ascoltatori o spettatori, che faccia - come ho detto - capire come vanno le cose, si riescono immediatamente a distinguere come iceberg in un mare di idioti e incapaci che alla notizia sovrappongono lo show.

Gente con la faccia così tosta da andare tra le automobili parcheggiate de L'Aquila, usate dagli sfollati come case provvisorie, a svegliare i poveri sventurati e chiedere: "Perché dormite in macchina? Come vi sentite? Che cosa pensate di fare ora?". Gente che va da persone appena salvate dalla morte a domandare: "Sei contento? Ce l'hai fatta!", che importuna donne e uomini in lacrime per la morte di un figlio, o di un genitore o di chiunque altro possa stare a cuore, fissando l'occhio della telecamera per mostrare bene che forma ha il dolore, per chiedere magari "cosa si prova?". Gente che decide di snocciolare i dati degli ascolti come per mostrare quanto tempestiva, precisa e gradita è stata l'informazione di questa o quella testata (sì, parlo del TG1 diretto da Riotta...per il quale spero tanto che ci sia stata buona fede, come credo, nel commettere una gaffe così orrida).

Poi arriva sera, giro i canali, e arrivo a Canale 5. In onda c'è il Grande Fratello. Faccia triste della conduttrice (ci mancava altro), cordoglio e vicinanza alle vittime, video dell'annuncio ai partecipanti e del connesso dolore degli stessi. Poi l'apoteosi, il trionfo della moderna "comunicazione": la conduttrice, con la stessa faccia di circostanza non ancora dismessa, annuncia che la trasmissione va avanti "perché bisogna andare avanti, anche per coloro che sono stati colpiti", uno show must go on chiaro e tondo mascherato da buona volontà...

Ma lo schifo non è questo, perché questo è già accaduto altre volte (anche in tempi molto recenti), la giostra non si ferma mai.
Lo schifo sono i milioni di beoti che anche questa sera saranno incollati a vedere altri beoti che urlano e strepitano del nulla.

Mi fate venire da vomitare. Tutti.


Un ultimo cenno, prima di salutare: un grazie sentito a tutti coloro che in qualche modo hanno partecipato o parteciperanno ai soccorsi e/o agli aiuti ai terremotati dell'Abruzzo. Anche il più piccolo gesto è una goccia in più in quello che spero si tramuti in un oceano.
Il banner qui sotto è per ringraziare TUTTI QUANTI, perchè in un modo o nell'altro (sebbene non direttamente "arruolati" in qualcuno dei corpi) il proprio contributo è servito a qualcosa. Cliccando sull'immagine potrete aprire una pagina del sito della Protezione Civile Nazionale con le coordinate per i conti correnti inerenti eventuali donazioni.

Grazie all'Italia sana

clicca l'immagine per contribuire

Commenti