Il giocattolo rotto

Quando a fine ottobre cominciò il calvario che intrapresi insieme a tutti i colleghi di SoREM e SAN, non avrei mai pensato che a più due mesi di distanza sarei dovuto tornare sull'argomento in queste pagine. Perchè, in effetti, nessuno di noi pensava che il tutto riuscisse ad essere (colposamente o dolosamente) complicato fino a tal punto, visto anche come si erano messe le cose fin dall'inizio.
Ma andiamo con ordine, per quanto seguendo le grandi linee, così da rendere più chiaro il tutto:
  • le società SoREM e SAN, affidatarie dei servizi di gestione e manutenzione della flotta Canadair della Protezione Civile Nazionale, entrano in un periodo di crisi finanziaria che dura praticamente dall'inizio dell'anno e si acuisce negli ultimi mesi della stagione estiva, arrivando al pagamento ritardato degli stipendi;
  • i preannunciati nuovi ritardi nella mensilità di settembre portano i lavoratori a protestare con uno sciopero, durante il quale chiedono e ottengono di essere ricevuti dal Dipartimento della Protezione Civile: si apre così un importante tavolo di discussione;
  • in seguito all'arresto di Spadaccini, e con l'aggravarsi della crisi economica delle due società, che porta addirittura ad interrompere le coperture assicurative del personale di volo, Protezione Civile decide di interrompere il rapporto con SoREM. Siamo ai primi di novembre, i lavoratori hanno continuato a lavorare per oltre un mese e mezzo SENZA PERCEPIRE UN SINGOLO EURO; Protezione Civile riconosce la nostra professionalità e si impegna a risolvere la situazione, stipendi compresi, entro la fine della settimana: è l'inizio di tante promesse avventate.
  • primo tentativo di rendere pubblico il servizio: Protezione Civile dichiara di aver pronto un decreto legge da presentare in consiglio dei ministri, che avrebbe portato tutto il personale alle dipendenze del Dipartimento per un anno, in attesa della gara d'appalto europea di affidamento. Tutto è dato come per fatto: il decreto non viene neanche presentato al consiglio dei ministri perchè rigettato a causa di ancora vaghe questioni tecniche...
  • siamo a metà novembre e un secondo tentativo viene fatto per far approvare quel famoso decreto. Stavolta i lavoratori interrompono il silenzio a cui si erano votati anche per richiesta dello stesso Dipartimento, e con una serie di manifestazioni e lettere alle principali testate giornalistiche cercano di far sentire la propria voce...tutto inutile, anche il secondo decreto, nel silenzio più assoluto, decade per (altre) vaghe questioni tecniche...
  • alla fine di novembre Protezione Civile indice un bando di gara per l'affidamento del servizio: tra tempi tecnici e tutto il resto si giunge fino ad oggi con una sola società, la INAER, a presentare un'offerta. Che viene rigettata per motivazioni legate al ribasso del prezzo...il Dipartimento inviterà nuovamente a presentare le offerte, sperando di risolvere tutto per metà Gennaio.
Il risultato di tutto questo è che trecento famiglie che hanno già passato un Natale molto magro, passeranno un Capodanno ancor più magro; che per questi lavoratori il 2011 comincerà con una pesante incertezza; che anche quel briciolo di credibilità che il Dipartimento, nel suo spirito collaborativo e aperto ai lavoratori, si era creato sembra sempre più essere destinato a svanire nel nulla.
Non so dire cosa impedisca davvero di risolvere la questione, se sia l'eccesso di zelo mostrato da ProCiv nel voler risolvere ogni singola questione tecnico-legale, se sia la sua superficialità nell'aver affrontato la questione (visto che ancora non sembra capire che a Giugno non ci sarà nessun servizio, non nei termini garantiti fino all'estate scorsa), se sia invece una volontà politica e/o lobbistica ad ostacolare un nodo all'apparenza così semplice da sbrogliare.
So però che quale che sia il gioco, sul piatto c'è la serenità e la sussistenza di troppe persone. Lavoratori, come al solito.

Buona vita.

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