Che sia stato combinato un mezzo pasticcio con il servizio antincendio dei Canadair, suppongo sia abbastanza comprensibile leggendo un paio degli ultimi post di questo blog. Quel che, purtroppo, non risulta mai troppo chiaro sono gli effetti dei comportamenti o delle scelte sbagliate sugli eventi futuri. Spiego subito perchè "la teoria del bivi"...Secondo la teoria del caos, il battito d'ali di una farfalla in un punto qualunque del mondo è in grado di creare un uragano dalla parte opposta. Non sono un fan di tale teoria, non nel mondo complesso che viviamo tutti i giorni, ma non sono neanche un fan della teoria dell'ordine rigoroso secondo cui (continuando con la metafora della teoria fisica) ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.
Sono - quasi di conseguenza - sicuro che ad ogni azione corrisponde necessariamente una serie di reazioni, che le nostre scelte influenzano in modo più o meno irreversibile tutto ciò che avverrà dopo. E' come se il corso delle nostre azioni viaggiasse attraverso una serie di bivi in cui le strade inforcate di volta in volta influenzano necessariamente il percorso delle nostre vite.
Ecco allora che l'aver gestito in determinati modi la faccenda Canadair, l'aver dato per scontato questo piuttosto che quello, l'aver agito senza considerare la possibilità di veder bocciati i propri progetti...insomma, l'aver affrontato l'intera vertenza con una preoccupante e quantomeno apparente superficialità (quasi mi verrebbe da dire "faciloneria"...), era già chiaro avrebbe comportato notevoli disagi immediati al servizio ed ai lavoratori che lo prestano. Ciò che non si è compreso (in assenza di un'oculata strategia di pianificazione) sono gli effetti reali futuri di queste scelte.
Già ora, ad un mese e mezzo dall'inizio della vertenza, lo Stato ha dovuto perdere un importante credito (anche a livello diplomatico) verso Israele, non avendo potuto inviare i Canadair della flotta più grande del mondo in soccorso per l'incendio del Monte Carmelo. E questo è solo l'antipasto di ciò che potrebbe accadere in Estate: si è arrivati con colpevole ritardo a risolvere la situazione a Dicembre, i velivoli non hanno ancora neanche cominciato le manutenzioni, e difficilmente riusciranno ad essere garantiti nel giusto numero durante la stagione del fuoco.
Noi lo avevamo detto. Pessimo a dirsi, ma così è. I giornali hanno perlopiù taciuto la faccenda, molto probabilmente per lo scarso interesse giornalistico accreditatogli. Se non fosse che i giornali ricevono finanziamenti dallo stato, cioè dalle tasse che tutti paghiamo, sarei solo deluso. Invece sono schifato.
Tant'è, le cose non cambiano. Spero solo che quest'estate, al primo rogo estensivo, qualcuno non se ne esca a parlare di carenze nel servizio antincendio, perchè le email inviate alle testate le abbiamo conservate e dimostrano la totale mancanza di credito di cui centinaia di lavoratori hanno goduto.
Buona vita.
Sono - quasi di conseguenza - sicuro che ad ogni azione corrisponde necessariamente una serie di reazioni, che le nostre scelte influenzano in modo più o meno irreversibile tutto ciò che avverrà dopo. E' come se il corso delle nostre azioni viaggiasse attraverso una serie di bivi in cui le strade inforcate di volta in volta influenzano necessariamente il percorso delle nostre vite.
Ecco allora che l'aver gestito in determinati modi la faccenda Canadair, l'aver dato per scontato questo piuttosto che quello, l'aver agito senza considerare la possibilità di veder bocciati i propri progetti...insomma, l'aver affrontato l'intera vertenza con una preoccupante e quantomeno apparente superficialità (quasi mi verrebbe da dire "faciloneria"...), era già chiaro avrebbe comportato notevoli disagi immediati al servizio ed ai lavoratori che lo prestano. Ciò che non si è compreso (in assenza di un'oculata strategia di pianificazione) sono gli effetti reali futuri di queste scelte.
Già ora, ad un mese e mezzo dall'inizio della vertenza, lo Stato ha dovuto perdere un importante credito (anche a livello diplomatico) verso Israele, non avendo potuto inviare i Canadair della flotta più grande del mondo in soccorso per l'incendio del Monte Carmelo. E questo è solo l'antipasto di ciò che potrebbe accadere in Estate: si è arrivati con colpevole ritardo a risolvere la situazione a Dicembre, i velivoli non hanno ancora neanche cominciato le manutenzioni, e difficilmente riusciranno ad essere garantiti nel giusto numero durante la stagione del fuoco.
Noi lo avevamo detto. Pessimo a dirsi, ma così è. I giornali hanno perlopiù taciuto la faccenda, molto probabilmente per lo scarso interesse giornalistico accreditatogli. Se non fosse che i giornali ricevono finanziamenti dallo stato, cioè dalle tasse che tutti paghiamo, sarei solo deluso. Invece sono schifato.
Tant'è, le cose non cambiano. Spero solo che quest'estate, al primo rogo estensivo, qualcuno non se ne esca a parlare di carenze nel servizio antincendio, perchè le email inviate alle testate le abbiamo conservate e dimostrano la totale mancanza di credito di cui centinaia di lavoratori hanno goduto.
Buona vita.
Commenti