Sarà stato per quel tuo elegante "10" in coda, sarà stato per la cifra tonda o perchè eri l'ultimo del primo decennio di un nuovo millennio...ma mi avevi quasi convinto, 2010, quasi mi piacevi. E qualcosa certamente hai lasciato in me, 2010, visto che è la prima volta che scrivo ad uno della tua famiglia: in genere mi sono limitato a chiacchierare con amici e conoscenti di come è stata la mia vita con i tuoi fratelli maggiori. Ma stavolta no, 2010, ti voglio parlare direttamente.
Il nostro rapporto è cominciato non male, devo dire: un contratto nuovo, una vita matrimoniale ben avviata, addirittura la sorpresa di una figlia in arrivo. Poi? Cos'è successo tra noi che non è andato? Cosa si è rotto per farti voltare la faccia così? Qual'è stato il punto di rottura oltre il quale tutto è cambiato? E quale motivo ha causato questo punto di rottura? Sono domande senza risposta, lo so bene, ma è nella natura umana farsi domande, magari anche sciocche e senza motivo. Come è nella natura razionale dell'uomo pensare che a tutto debba esserci una spiegazione, un motivo; perchè, diciamocelo chiaramente, non è detto che sia merito tuo tutto quello che è successo: magari le cose, molto semplicemente, dovevano andare come sono andate. Ma quando una somma di fatti così negativi si realizza all'interno di uno stesso anno...beh, 2010, con qualcuno dobbiamo pur prendercela!
E non pensare che non sappia come ti sei comportato anche con gli altri: è stato un rapporto difficile con tutti, il tuo, chi più o chi meno ha dovuto fare i conti con il tuo caratteraccio. A pensare ciò che in genere noi bifolchi diciamo dei tuoi fratelli bisestili, mi vien quasi da ridere...
Insomma, caro 2010, cercherò di essere il più diretto e tagliente possibile, come tu sei stato con me: per un motivo o per un altro, non mi sei stato affatto simpatico, e vederti morire è stato un bel vedere. La speranza è che non vi sia segno di una tua progenie, che il piccolo 2011 appena nato sia il salto generazionale che serve a tutti noi.
Per questo gli auguro il mio più caloroso benvenuto, e auguro a tutti noi di poter godere della sua presenza con la speranza di cancellare per sempre il tuo brutto ricordo.
Sinceramente e malauguratamente tuo.
Il nostro rapporto è cominciato non male, devo dire: un contratto nuovo, una vita matrimoniale ben avviata, addirittura la sorpresa di una figlia in arrivo. Poi? Cos'è successo tra noi che non è andato? Cosa si è rotto per farti voltare la faccia così? Qual'è stato il punto di rottura oltre il quale tutto è cambiato? E quale motivo ha causato questo punto di rottura? Sono domande senza risposta, lo so bene, ma è nella natura umana farsi domande, magari anche sciocche e senza motivo. Come è nella natura razionale dell'uomo pensare che a tutto debba esserci una spiegazione, un motivo; perchè, diciamocelo chiaramente, non è detto che sia merito tuo tutto quello che è successo: magari le cose, molto semplicemente, dovevano andare come sono andate. Ma quando una somma di fatti così negativi si realizza all'interno di uno stesso anno...beh, 2010, con qualcuno dobbiamo pur prendercela!
E non pensare che non sappia come ti sei comportato anche con gli altri: è stato un rapporto difficile con tutti, il tuo, chi più o chi meno ha dovuto fare i conti con il tuo caratteraccio. A pensare ciò che in genere noi bifolchi diciamo dei tuoi fratelli bisestili, mi vien quasi da ridere...
Insomma, caro 2010, cercherò di essere il più diretto e tagliente possibile, come tu sei stato con me: per un motivo o per un altro, non mi sei stato affatto simpatico, e vederti morire è stato un bel vedere. La speranza è che non vi sia segno di una tua progenie, che il piccolo 2011 appena nato sia il salto generazionale che serve a tutti noi.
Per questo gli auguro il mio più caloroso benvenuto, e auguro a tutti noi di poter godere della sua presenza con la speranza di cancellare per sempre il tuo brutto ricordo.
Sinceramente e malauguratamente tuo.
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