Non c'era modo migliore di intitolare questo post se non con le parole di una nota canzone di Vasco Rossi...già, perché proprio il "rocker" di Zocca è il protagonista di una vicenda che definire triste sarebbe generosamente eufemistico.
A quanto pare diventare una rockstar, antieroe maledetto, nemico dei benpensanti, idolo di folle di un paio di generazioni che hanno fatto delle sue canzoni un inno di vita, è più che sufficiente a garantire l'ascensione nell'olimpo dei non criticabili. Succede infatti che il sito satirico Nonciclopedia, versione dissacrante e tagliente di Wikipedia, pubblica una pagina proprio sul Blasco nazionale, e che il suddetto si sia risentito querelando per diffamazione (quindi Vasco non sarebbe asceso tra i non criticabili ma tra i non "satireggiabili", che è molto peggio, a pensarci bene...).
Volendo evitare la solita tiritera sul diritto alla satira, la parte più triste della storia è che tutto ciò viene da un signore che ha sempre preteso di essere controcorrente, di sbattersene dei giudizi della gente, o in generale di sbattersene in assoluto, vista la condotta di vita apertamente e dichiaratamente libera da ogni costrizione e sovrastruttura sociale. Evidentemente quando si arriva così in alto, sapere che qualcuno là sotto ci dileggia per divertimento infastidisce sempre e comunque, anche mantenendo l'aria da "me ne fotto" tipica dell'alternativo di moda.
Dispiace anche perché - forse proprio per la sbandierata voglia di fregarsene -, al di là dei gusti musicali di ognuno, credevo l'artista in questione più propenso ad accettare certe cose anche con una certa divertita partecipazione...e dire che, con molta probabilità, anche qualche sostenitore divertito e in vena di scherzare avrà contribuito a scrivere quella pagina!
Ma forse neanche mi dispiace troppo, perché è una conferma a una delle teorie delle nostre nonne che abbiamo preso a considerare banali e da luogo comune: i soldi cambiano le persone. In peggio.
A quanto pare diventare una rockstar, antieroe maledetto, nemico dei benpensanti, idolo di folle di un paio di generazioni che hanno fatto delle sue canzoni un inno di vita, è più che sufficiente a garantire l'ascensione nell'olimpo dei non criticabili. Succede infatti che il sito satirico Nonciclopedia, versione dissacrante e tagliente di Wikipedia, pubblica una pagina proprio sul Blasco nazionale, e che il suddetto si sia risentito querelando per diffamazione (quindi Vasco non sarebbe asceso tra i non criticabili ma tra i non "satireggiabili", che è molto peggio, a pensarci bene...).
Volendo evitare la solita tiritera sul diritto alla satira, la parte più triste della storia è che tutto ciò viene da un signore che ha sempre preteso di essere controcorrente, di sbattersene dei giudizi della gente, o in generale di sbattersene in assoluto, vista la condotta di vita apertamente e dichiaratamente libera da ogni costrizione e sovrastruttura sociale. Evidentemente quando si arriva così in alto, sapere che qualcuno là sotto ci dileggia per divertimento infastidisce sempre e comunque, anche mantenendo l'aria da "me ne fotto" tipica dell'alternativo di moda.
Dispiace anche perché - forse proprio per la sbandierata voglia di fregarsene -, al di là dei gusti musicali di ognuno, credevo l'artista in questione più propenso ad accettare certe cose anche con una certa divertita partecipazione...e dire che, con molta probabilità, anche qualche sostenitore divertito e in vena di scherzare avrà contribuito a scrivere quella pagina!
Ma forse neanche mi dispiace troppo, perché è una conferma a una delle teorie delle nostre nonne che abbiamo preso a considerare banali e da luogo comune: i soldi cambiano le persone. In peggio.
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