Vorrei capire cosa spinge ogni politico, con incarichi istituzionali più o meno grandi, a dire la propria su ogni singolo dannato argomento gli capiti sotto tiro.
Mi rendo conto che sentire una cosa del genere da un blogger possa apparire paradossale, ma chi scrive su un blog non ha la pretesa di raggiungere un pubblico vasto (almeno nel mio caso) e certo non parla da uno scranno alto come l'istituzione. In sostanza, un conto è dire: "Ho letto su un blog uno che asseriva che...", un altro è "Ho sentito Tizio Caio, sindaco di Caccolonia, dire che...". Mi sembra chiaro il confronto...
Vado al sodo parlando dell'evento che ha scatenato questo post: un velivolo partito dall'aeroporto di Brescia Montichiari e diretto all'aeroporto di Roma Urbe si schianta (per cause tutte da accertare) in un deposito di auto non lontano dall'aeroporto di Ciampino.
Il sindaco del suddetto paese accorre sul posto: gesto onorevole per compiangere due vite perdute (a bordo del velivolo)? No, per dire la sua sull'evento in questione, visti i commenti rilasciati alle agenzie di stampa. Commenti che, francamente, non stanno in cielo né in terra, e che strumentalizzano in modo un pochino pessimo la tragedia per sollevare una questione che di fatto non c'è: la sicurezza dei voli sui cieli del suo comune, altra leva per lamentarsi dell'aeroporto tanto odiato dal territorio (non voglio entrare nel merito, non è questo il punto del post).
Al di là delle questioni tecniche sulla vicenda - di cui comunque sarebbe inutile parlare con un sindaco di paese (per ovvie e sacrosante ragioni, ci mancherebbe) -, vorrei capire qual'è il senso di terrorizzare psicologicamente i propri concittadini con frasi il cui succo è "stavolta è andata bene, ma cosa sarebbe successo se...?". Sarebbe successa una strage, è ovvio. Come sarebbe successo un bel macello anche con un treno deragliato dalla vicina ferrovia, con un tir carico di carburanti che si schianta su una rotonda piena di bambini che giocano, con un automobilista ubriaco che cammina sui marciapiedi a 150 km/h, con una mansueta signora che impazzisce per il caldo e si mette a dimenare un coltello da cucina in un supermercato affolato...ma l'aereo ha il suo fascino, evidentemente, il commento è uscito spontaneo...
Ribaltiamo il concetto: quanti altri incidenti di questo tipo hanno fatto temere per l'incolumità dei propri concittadini? Non mi sembra che a Ciampino cadano aeroplani come mosche, ecco...e il volume di traffico è notevole.
Insomma, ma perchè impelagarsi in discorsi che non si è in grado di sostenere, solo per dare voce al disagio relativo alla troppa vicinanza con un aeroporto commerciale in pieno regime?
Perché non cogliere l'occasione, una volta tanto, per riflettere? Magari in silenzio...
Buona vita
Mi rendo conto che sentire una cosa del genere da un blogger possa apparire paradossale, ma chi scrive su un blog non ha la pretesa di raggiungere un pubblico vasto (almeno nel mio caso) e certo non parla da uno scranno alto come l'istituzione. In sostanza, un conto è dire: "Ho letto su un blog uno che asseriva che...", un altro è "Ho sentito Tizio Caio, sindaco di Caccolonia, dire che...". Mi sembra chiaro il confronto...
Vado al sodo parlando dell'evento che ha scatenato questo post: un velivolo partito dall'aeroporto di Brescia Montichiari e diretto all'aeroporto di Roma Urbe si schianta (per cause tutte da accertare) in un deposito di auto non lontano dall'aeroporto di Ciampino.
Il sindaco del suddetto paese accorre sul posto: gesto onorevole per compiangere due vite perdute (a bordo del velivolo)? No, per dire la sua sull'evento in questione, visti i commenti rilasciati alle agenzie di stampa. Commenti che, francamente, non stanno in cielo né in terra, e che strumentalizzano in modo un pochino pessimo la tragedia per sollevare una questione che di fatto non c'è: la sicurezza dei voli sui cieli del suo comune, altra leva per lamentarsi dell'aeroporto tanto odiato dal territorio (non voglio entrare nel merito, non è questo il punto del post).
Al di là delle questioni tecniche sulla vicenda - di cui comunque sarebbe inutile parlare con un sindaco di paese (per ovvie e sacrosante ragioni, ci mancherebbe) -, vorrei capire qual'è il senso di terrorizzare psicologicamente i propri concittadini con frasi il cui succo è "stavolta è andata bene, ma cosa sarebbe successo se...?". Sarebbe successa una strage, è ovvio. Come sarebbe successo un bel macello anche con un treno deragliato dalla vicina ferrovia, con un tir carico di carburanti che si schianta su una rotonda piena di bambini che giocano, con un automobilista ubriaco che cammina sui marciapiedi a 150 km/h, con una mansueta signora che impazzisce per il caldo e si mette a dimenare un coltello da cucina in un supermercato affolato...ma l'aereo ha il suo fascino, evidentemente, il commento è uscito spontaneo...
Ribaltiamo il concetto: quanti altri incidenti di questo tipo hanno fatto temere per l'incolumità dei propri concittadini? Non mi sembra che a Ciampino cadano aeroplani come mosche, ecco...e il volume di traffico è notevole.
Insomma, ma perchè impelagarsi in discorsi che non si è in grado di sostenere, solo per dare voce al disagio relativo alla troppa vicinanza con un aeroporto commerciale in pieno regime?
Perché non cogliere l'occasione, una volta tanto, per riflettere? Magari in silenzio...
Buona vita
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