Il lettore, il becero e la rete

Il mondo non fa poi così schifo. Lo dico sempre ogni volta che mi trovo a ripulire le mie magliette dai frequenti rigurgiti di cinismo misantropico. Perché proprio in quelle fasi ti ritrovi sullo straccio pezzetti di sanità mentale, di giustizia, di coerenza lucida e pragmatica, di sano senso civico e del dovere, che in fondo ti fanno rivalutare il tutto.
Tra l'altro, a pensarci bene, sono forse la razionalità e quel cinismo (derivato) di cui sopra che ti aiutano a superare l'illusione di un mondo monocolore e votato all'idiozia.

Paradossalmente sembra che ciò che peggiora il sapore amaro che resta in bocca ad ogni commento abominevole o ad ogni post becero è proprio ciò che mi permette di far conoscere al mondo le mie turbe mentali: la Rete. 
Nell'attuale forma e con gli attuali strumenti il Web rappresenta non solo una delle più importanti invenzioni della storia a livello di comunicazione, ma, in un certo senso, è anche l'espressione più concreta ed etimologicamente più adatta di democrazia che sia mai stata messa in atto dal genere umano: ognuno, sulla rete, ha non solo il diritto, ma la concreta e fattiva possibilità di esprimere le proprie opinioni, senza distinzione alcuna. Ed è forse proprio qui l'inghippo.
Non il fatto di per sé, che è ovviamente cosa ottima, ma l'oleosa sansa da esso derivante che per i palati più fini (o meno incrostati, mettiamola in modo meno superbo) risulta alquanto amara al gusto.
In concreto, nelle passate ere della comunicazione risultava abbastanza facile schivare i sottoprodotti meno prelibati, non tanto per la cura nella selezione delle proprie fonti di approvvigionamento informativo, possibile ancora oggi, quanto per la minor incidenza di tali sottoprodotti: forse per la macchinosità dei mezzi, forse per un pizzico di pudicizia legata alla poca dimestichezza con l'intervento diretto, la Massa (principale produttrice mondiale di fuffa, becerismo e stronzate) non aveva molto da dire. Oggi invece il mezzo social pullula di liquame, ed è impossibile far finta di non vederlo, e tocca imparare a saperci convivere senza conati.

Poi ci si rende conto che la Massa ha lo stesso accesso che ha il resto del mondo alla Rete, e ti viene in mente che magari quella sovrabbondanza di fonti sopra citata è un rischio concreto per chi non è abituato a selezionare, a disquisire, a pensare. E ti metti l'anima in pace.

Ma sì. In fondo il mondo non fa così schifo. Qualcuno dei suoi abitanti sì, magari, ma tant'è.

Buona vita.


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