L'Armata dei Sonnambuli (Wu Ming, 2014)

«Te lo si conta noi com'è che andò»

Mi sono avvicinato al Wu Ming con una casualità abbastanza spaventosa, e modalità ancor più terribili: probabilmente ho un'opinione troppo elevata del mio rapporto con la lettura e l'arte dello scritto in generale da considerare la scoperta di un opera via classifica delle vendite pubblicata su un quotidiano come normale. Tant'è, trovo questo titolo in questa classifica, e, probabilmente affascinato dallo strano nome dell'autore comincio ad informarmi...e rimango ancor più incuriosito da tutto il progetto. La faccio corta sui cinque autori del collettivo e invito chiunque legga queste righe a ripercorrere quanto da me fatto, informandosi sul loro blog e sulla Rete in generale.

Veniamo al romanzo. Si tratta del secondo di un ciclo di tre romanzi in fieri denominato Trittico Atlantico, che dovrebbe svolgersi negli ultimi, storicamente significativissimi, anni del XVIII secolo tra le due sponde dell'Atlantico. Significativi e importanti sono, in particolare, gli eventi storici centrali attorno a cui si svolgono e si avvolgono i fatti narrati nel romanzo, che in un modo o nell'altro hanno marcato il passo della Storia e segnato punti di frattura fondamentali per comprendere il proseguio della stessa. Così, dopo il Manituana della Rivoluzione Americana, il collettivo sposta l'attenzione sull'altra fondamentale Rivoluzione, quella Francese.
Fin dall'inizio stupisce e affascina la capace variazione del registro linguistico mentre scorrono le storie di uno o dell'altro protagonista, passando dalla narrazione più ricercata a quella simil dialettale del popolo, contribuendo notevolmente ad aumentare la facilità di immersione in quegli scenari così particolari, prescindendo dal nozionismo storiografico scolastico. In questo senso, ciò che traspare piacevolmente, è la ricerca di fatti e personaggi che appare particolarmente accurata, anche quando tratta di elementi (più o meno) apparentemente secondari nelle vicende.
La trama si sviluppa in modo continuo, senza pause o strappi, ma mantenendo sempre viva l'attenzione del lettore: come non mi succedeva da molti romanzi, mi sono ritrovato immerso nei suoni, nei colori e negli odori della Francia rivoluzionaria e controrivoluzionaria, privato di quella (per me) pessima sensazione di inizio diesel di un libro con esplosioni finali, molto modern american novel.
Per quanto la storia generale si possa leggere in modo asettico come un "semplice" romanzo storico, è impossibile non notare assonanze e metafore con il mondo, la società e la politica di oggi: il Terrore come prodotto inevitabile di una Rivoluzione "guidata", come degenerazione del "potere al popolo", in cui rileggere gli impulsi e le contraddizioni populistiche e, peggio, gentistiche dei giorni nostri; il pericolo del mesmerismo che ci sembra permeare ancora oggi le ideologie e le partigianerie, che ancora oggi rende l'elettorato alla stregua di burattini, che trasforma i destini di una società più o meno moderna ad un complesso mentale unico (e nelle "catene mesmeriche" ho letto anche l'informazione disinformata della rete, che nel suo complesso aggiunge molto ma solo se i singoli anelli vogliono); l'antigattopardismo della Reazione, che non è solo "cambiare perchè tutto torni come prima", ma è di più, è controrivoluzione e quindi rivoluzione essa stessa.
Ma ciò che mi sembra giusto valutare come centrale è la metafora del Teatro, che traspare già dalla suddivisione in Atti e Scene (al posto dei capitoli) dell'intero libro: in un certo senso il Teatro è il vero protagonista di tutta la storia, tutto quanto accade è Teatro, ogni evento, ogni battaglia è una scena del grande teatro della vita, la ghigliottina stessa è un altro dei tanti palcoscenici sparsi per una Parigi più teatrale che mai. E proprio l'Armata dei Sonnambuli, che avrebbe dovuto dare il via alla fase principale della nuova Rivoluzione, della Rivoluzione della Reazione, è un colpo di teatro che spiazza, ma non risolve.

Nel complesso parliamo di un libro splendido, probabilmente non "accessibile" a chiunque, ma in ogni caso godibilissimo. Un libro che ho amato tantissimo e che mi ha spinto ad approfondire la conoscenza di questo brillantissimo collettivo.

Commenti