Inferiorità manifesta

Gli ambienti di lavoro, le scuole, i campi di allenamento, e sostanzialmente ogni luogo in cui può instaurarsi un seppur indiretto confronto tra persone avviate ad attività similari, sono punti di aggregazione ideale per dicotomie più o meno marcate: bravo-pessimo, buono-cattivo, disciplinato-ribelle, veloce-lento, e così via dicendo. Sono luoghi, dunque, dove nasce e si sviluppa un certo senso di competizione per avere la meglio sull'una o sull'altra categoria.
In un clima come questo è assolutamente normale che sorgano, in personalità diverse, sensi di superiorità o inferiorità più o meno marcati, che possono essere sani e giovare alla crescita dell'intero gruppo (in qualunque forma esso si presenti); finchè non sfociano in veri e propri "complessi".
Mentre, però, un complesso di superiorità porta più facilmente all'emarginazione del complessato, reso "antipatico" dal suo stesso atteggiamento o, peggio, reso evidentemente pericoloso dalla sua incapacità di rendere quanto crede di poter fare, il complesso di inferiorità è il più subdolo e marcio per la collettiva salute.
Il complessato di inferiorità, infatti, tende sempre a compensare questa sua visione della sua posizione nel gruppo, e lo fa in modi perlopiù dannosi allo stesso. In particolare in due modi: o scegliendo la via della compensazione materiale (abiti, auto, accessori costosi, ecc.), o quella della compensazione "personale", arrivando a sgomitare per il suo solo diritto di presenza in contesti decisionali dove non avrebbe nè diritto nè interesse vero e proprio di presenza.
Il danno si crea impedendo a colleghi e compagni di gruppo ben più motivati, più forniti e più indicati di arrivare in posizioni chiave, facendo di tutto affinchè lo status quo arrivi a fossilizzarsi in una posizione non funzionale, purchè gli sia riconosciuto un distintivo di qualche tipo, che vada (appunto) a cancellare il suo enorme senso di inferiorità nei confronti degli altri di cui sopra.

Guardatevi da chi si sente sempre in pericolo, da chi manifesta costantemente una qualche forma di insoddisfazione palesando poi il piacere di andare a braccetto con chi gli sta gerarchicamente più in alto. Anche perchè spesso la loro condizione di complessati (nei contesti descritti, ovviamente) deriva da un fondo di verità: sono inferiori e decisamente incapaci di gestire un lavoro di gruppo.

Buona vita.

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