Guardie e cittadini

In una recente Amaca dell'ottimo Michele Serra, viene analizzata la possibilità di lasciar attrezzare la cittadinanza in forme di vigilanza attiva a deterrenza della criminalità che sembra minare la sicurezza civica dei nostri centri abitati. Tralasciando la questione "sicurezza percepita contro sicurezza reale", per cui ad analizzare e confrontare dati non sembra esserci una reale emergenza, non tale da dover ripensare le forme di prevenzione e soppressione del crimine, l'autore si concentra appunto sulla possibilità di lasciare che i cittadini si riuniscano in organizzazioni volontarie atte a perlustrare il territorio, coadiuvando le Forze dell'Ordine impossibilitate ad essere presenti in ogni angolo di paese per vigilare al meglio contro rapine e malaffare "comune". Vengono anche assegnate alcune colpe, specie a quella sinistra che, a causa di rigurgiti statalisti, mal vede l'iniziativa privata e libera in tema di pubblica sicurezza.

Per una volta mi trovo in totale disaccordo con Serra, per una serie di motivi che proverò a spiegare in questo post, senza avere la pretesa di aver analizzato tutta la situazione e i contesti in cui questa si sviluppa.

1 - Educazione civica
L'Italia non è un paese civicamente educato. È palese, è indubbio, è dimostrabile. Basta farsi un giro negli ambienti social nazionali per rendersi conto che la percentuale di persone che percepisce malamente la giustizia e più in generale tutte le funzioni istituzionali, che non ha idea di come funzioni l'apparato giuridico, che parla di "certezza della pena" senza neanche mai aver realmente approfondito le tematiche, e che giudica sentenze (o, peggio ancora, procedimenti ancora in atto) e condanne con la stessa profondità con cui un cane potrebbe giudicare una sequenza armonica all'interno di una sinfonia, è molto ampia ed è perlopiù la maggioranza ciarlante che tende a confrontare le condanne di un fotografo col vizietto per il ricatto con quelle di un rapinatore che ha lasciato un morto dietro di sè...
Come si può dare una ronda di vigilanza in mano a chi non ha la benchè minima idea di come funziona la suddivisione dei poteri all'interno di uno stato? Come si può affidare una forma di sicurezza pubblica ad un gruppo di privati cittadini tra i quali è statisticamente più che probabile possano finire personaggi convinti di essere stati promossi ad una sorta di serie A della cittadinanza, esentati magari da qualcuno dei doveri normalmente addossati alla cittadinanza stessa?
Non si può, non senza un'adeguata preparazione che certifichi le conoscenze minime di educazione civica necessarie per un tale, delicatissimo compito.

2 - Gentismo, populismo
Fortemente correlato al punto precedente, ma meritevole di un discorso a parte, è quella che oggi viene definita "deriva populista", ma che in realtà è inusitatamente insita nel genoma italico. Non siamo i soli ad avere una Lega e un M5S (non considero nullità con percentuali di adesione da farinaceo, per quanto pericolosi e da arginare), questo è certo, ma nella nostra storia abbiamo sempre avuto una forza politica con consensi sufficientemente ampi da decidere le sorti di una coalizione, con idee e programmi fondati sulla celeberrima "pancia del Paese"...è la nostra indole che ce li fa scegliere, la nostra naturale tendenza a volersi associare al miglior offerente, al facile soluzionatore.
E se devo pensare di cedere alle richieste di queste forze, al delirio da insicurezza che vorrebbe tutti i cittadini in diritto di farsi giustizia da soli, di difendersi anche a costo della vita altrui, di sparare prima di chiedere, tanto vale istituire la legge marziale e avere i carri armati sulle strade...
Non metterei mai la mia sicurezza in mano a gente convinta che "democrazia diretta" significhi eliminare completamente ogni delega, anche solo per competenza e capacità se non per istituzionalità...non senza un'adeguata preparazione certificata che spieghi limiti e doveri di ogni vigilante civico.

3 - Razzismo e xenofobia
Anche il fatto di essere un paese sostanzialmente xenofobo, se non dichiaratamente razzista, è abbastanza fuori di dubbio. Chi mi assicura che non si cominci dalle ronde per arrivare alle spedizioni punitive verso questa o quella comunità? Che non ci sia un'attenzione smodatamente maggiore nei confronti delle minoranze etniche considerate più coinvolte nel crimine e nel malaffare? Lo abbiamo visto nella nostra storia più recente: prima erano i polacchi, poi i marocchini, poi i senegalesi, poi i rumeni, senza contare gli onnipresenti zingari...nel frattempo scorrevano veloci i titoli sui crimini made in Italy, a cui la "pancia del Paese" (vedi sopra) aveva assegnato un peso specifico ben più basso. Perchè "loro però sono ospiti, gli italiani stanno a casa loro"...
No, gente del genere (e ce n'è tantissima, anche tra i più insospettabili) io non la voglio tra le strade a sorvegliare perchè non mi rubino la macchina. Non senza un'adeguata e certificata selezione, molto difficile da fare.

4 - Improvvisazione
Non siamo un popolo abituato a programmare, ma siamo bravissimi nell'improvvisare. Ma una ronda di sorveglianza non è una cena con quel che capita in frigo...E con un'opinione pubblica sempre più disposta ad armarsi per sentirsi più sicura, non vorrei che l'arte dell'arrangiarsi italica trasformasse un servizio di sorveglianza civica in una squadraccia armata di tortori per colpire...

5 - Pericolo
Se si accetta l'idea che le nostre strade sono poco sicure, tanto da rendere necessario un simile servizio volontario, si deve accettare anche l'idea che gli stessi volontari sono in estremo pericolo. Il motivo per cui armare i cittadini è (con un giro di parole) una colossale stronzata è anche e soprattutto il pericolo di escalation: se io rapino e tu hai solo la Polizia mi attrezzo per essere più veloce della tua telefonata e delle loro volanti; ma se io rapino e tu hai anche un fucile a pompa in casa, mi attrezzo per essere in grado di sparare prima di farmi sparare da te. È estremamente semplice. Altrettanto accadrebbe con un mucchio di cittadini per strada a puntare gli occhi dove io rapinatore non vorrei tu guardassi...Crimine non è solo rapinatori di ville e ladri di auto.

6 - Disservizio
Il compito di una ronda dovrebbe essere solo quello di segnalare agli organi competenti le situazioni dubbie. Senza preparazione, regole granitiche ed organizzazione, ogni assembramento diverrebbe "situazione dubbia", ogni gruppetto fastidioso sarebbe "sospetto"...fino ad arrivare a casi estremi che più che l'ordine riguarderebbero decoro urbano e quiete pubblica.
Risultato? Una miriade di segnalazioni Ronde-FF.OO. che andrebbe ad intasare comunque i centralini, riducendo ancora di più le capacità di intervento delle FF.OO. stesse...

Ci sarebbero tanti altri punti negativi, ma uno solo è da aver ben chiaro: lo si chiami statalismo, lo si chiami centralismo...ma ad ognuno vanno i propri compiti! Senza preparazione adeguata, senza organizzazione, senza un controllo preciso e una carta dei doveri ben definita, non può esistere un sistema di vigilanza civica, altrimenti si arriverebbe al paradosso di uno Stato che obbliga ad avere un patentino di buttafuori ma darebbe ad ognuno la possibilità di sentirsi sceriffo per una notte.

No, grazie.

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