La fenice nera

Potremmo stare a parlare per ore di derive, estremizzazioni e stanchezze politiche di gusto assortito. Potremmo discutere di quanta responsabilità c'è da una parte e dall'altra, di come determinati climi socio-politici si siano diffusi nel tempo, degli errori di un certo relativismo che - con uno scopo falsamente riappacificante - mette nello stesso calderone esperienze ormai passate.


Resta il fatto che neofascismi di vario tipo, più o meno dichiarati, più o meno evidenti, stanno emergendo prepotentemente in molti ambiti, acquisendo consenso e installando pericolosi tarli tra chi (molto italianamente, va detto) evita di prendersi la briga di decidere, fidandosi e affidandosi a forze centripete che sarebbero dovute essere relegate nelle profondità più recondite delle discariche ideologiche del passato...I perché sono tanti, in parte già discussi su questo blog, ma quel fatto resta: il fascismo è più vivo che mai.


Le tappe erano perfettamente prevedibili, è la Storia che ce le insegna: 1) si genera il "movimento"; 2) si dà una pulita sommaria al tutto cercando di nascondere ai più la merda più puzzolente; 3) si acquisisce consenso attraverso azioni "certe" da quel punto di vista (basta una ricerca su Google per farsi un'idea...); 4) ci si inserisce nel tessuto politico ormai liso (anche per loro azione diretta...) del Paese; 5) si normalizzano i rapporti istituzionali e mediatici presentandosi come interlocutori validi; 6) si cominciano a raccogliere i primi frutti a doppia cifra alle elezioni locali, e via verso le politiche...


Tanto per farvelo notare: siamo già al punto 5), e a leggere certi commenti sul Blitz Naziskin di Como in giro per la Rete (blitz che fa parte dell'acquisizione del consenso e, in parte, della normalizzazione con i media, visto che una visita in una ONG ha portato una marea di visualizzazioni...), direi che anche il punto 6) è solo questione di tempo.


Sempre all'erta, ché l'antifascismo non è un'opzione facoltativa...

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