Cattivi maldestri

Nelle cronache di questi scombinati giorni pre-elettorali è finita la storia di un'insegnante, ritratta dall'Occhio dei media a protestare, birra in mano, contro i rinascenti fascismi, inveendo al contempo contro le forze dell'ordine ivi appostate per gli onnipresenti motivi di "ordine pubblico".
Le reazioni non si sono fatte attendere - stante anche il periodo particolare che stiamo vivendo - da una parte e dall'altra, tanto da ventilare ipotesi di licenziamento per la signora, considerata, dai più "scandalizzati", non idonea all'insegnamento.
Viviamo in un Paese in cui si è permesso a figure istituzionali di vaneggiare su cannoneggiamenti di zattere piene di gente inerme in fuga dalla propria miseria, di insultare altre cariche istituzionali in base al diverso colore della pelle, in cui si è ridotto rapidamente al rango di boutade ogni sproloquio razzista, criptofascista o antiistituzionale da parte di personaggi in vista o peggio ancora rappresentanti eletti, in cui ci si è velocemente sbarazzati di abitudini sconcertanti in seno alle forze armate o di polizia, riferendosi a sconclusionate rievocazioni o passioni storiche, difficilmente passando da misure disciplinari in ambito lavorativo. E sorvoliamo su privati cittadini, ugualmente incaricati dell'educazione dei nostri figli o della salvaguardia della salute pubblica, che pubblicamente, con nome e cognome in evidenza, rivendicavano la loro vicinanza ad ideologie Costituzionalmente vietate in uno Stato che ha fatto del rifiuto a fascismi, razzismi, classismi e relative disumane emarginazioni il suo fondamento di base. Così come possiamo evitare di ricordare l'assenza sostanziale di provvedimenti fattuali e radicali per coloro che, avendo avuto dalla Repubblica il compito di proteggerne i cittadini, hanno agito come milizie di regime con atti contrari non solo alla Legge (ci sono condanne a dimostrarlo, non le opinioni o le tendenze legate ad una manciata di Like) ma alle più fondamentali carte dei diritti dell'Umanità...
Eppure sembra proprio che non sia possibile tollerare che un'insegnante sia in testa ad un corteo, nel contesto specifico di ogni corteo dello stesso genere, prendendosela con uomini dello Stato in divisa che in quel momento stavano impedendo al corteo stesso di proseguire fuori dalle rigide regole imposte da altri uomini di Stato.

Personalmente non amo i "senza se e senza ma", perchè c'è sempre un "se" e dovrebbe sempre esistere un "ma" nelle persone con un minimo numero di sinapsi attivabili...non per fare del relativismo, ma proprio per dar maggiore forza ai messaggi che certe manifestazioni dovrebbero portare. Perchè ci sono contesti e ruoli da rispettare, ci sono situazioni da comprendere e, soprattutto, conseguenze che una persona adulta, istruita e addirittura abilitata all'insegnamento dovrebbe imparare ad anticipare: perchè non partecipare, mi chiedo, senza necessariamente sfociare nell'identificazione in un personaggio scomodo per il ruolo pubblico che si ha? Perchè non dare un appoggio concreto, scendendo tranquillamente tra i manifestanti, senza farsi trovare faccia a faccia con la voracità del becerume mediatico, offrendo il bersaglio facile ad un'opinione pubblica radicalizzata nel nulla pneumatico? Perchè, in buona sostanza, dare un motivo in più per scacciare la fiducia nei Movimenti, addirittura facendosi additare come cattiva maestra?

Trovo assolutamente imprescindibile una certa cautela nei modi di esprimere le proprie idee e posizioni da parte di determinate figure, che non va confusa con l'ipocrisia di chi deve nascondere dietro simboli neutri e rassicuranti, e dichiarazioni evidentemente maldigerite di democratica partecipazione la propria natura fascistoide: non parlo, cioè, di confondersi con l'arredo per tarlare la mobilia, ma di essere partecipanti attivi, consapevoli però delle conseguenze che le proprie azioni possono avere.

Certo, se si pensa che abbiamo avuto sindaci, ministri e parlamentari con passati da picchiatori o peggio potrebbe anche far sorridere. Ma il gioco non è per nulla divertente, quando la silenziosa maggioranza benpensante non aspetta altro che un passo falso per vanificare tutto il lavoro fatto.

In bocca al lupo insegnante.

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