Dal punto di vista puramente politico, quel che ha sempre contraddistinto in modo inequivocabile il popolo italiano è sempre e comunque l'opportunismo. Inutile girarci intorno e cercare orbite dall'eccentricità più disparata per arrivare al punto: siamo solo dei mostruosi opportunisti, apparentemente lenti come macigni nel saper leggere le situazioni, ma lesti come lepri nel tuffarci su questo o quel "solutore" per avere ciò di cui abbiamo bisogno.
Non ne faccio una questione clientelare, perché tutto ciò non si riduce al più banale do ut des di "democristiano" (almeno nel pensiero popolare) retaggio, è proprio questione di opportunità da cogliere, che ci porta sempre ed inevitabilmente ad affidarci anima e corpo ad un progetto politico per poi ricrederci su quanto scelto poco tempo prima.
Il problema è che, perlopiù, su questa tendenza ci costruiamo sopra un escalation di vaccate che, a mano a mano, ci portano a scegliere sempre la soluzione forte, ricetta finale per risolvere (nella testa della maggioranza) le magagne accumulate nei periodi precedenti. Una mossa che è regina di opportunismo, perché la scelta del Capo, del Duce, dell'Uomo Solo al Comando, non è dettata da necessità politiche, ma dalla voglia di sgravarsi dalle spalle la responsabilità della scelta, più o meno consapevole.
Chiedete ad un "fascista" della strada, di quelli che "ci vorrebbe una bella dittatura per sistemare le cose", cosa fare quando verranno soppresse le libertà individuali, quando ogni forma di diritto dovrà essere prima spurgata dal pensiero unico al comando...guardatevi le interviste inserite nel film "Sono Tornato!" per capire meglio cosa voglio dire: arrampicate sugli specchi che urlano idiozia da tutte le parti, gente convinta di poter sistemare tutto con una dittatura "illuminata" o, peggio, elettiva. Proprio la quintessenza dell'opportunismo: a te tutte le grane, poi se decido che non vai più bene...avanti un altro!
Ancora peggio è il fatto che "il cambiamento" ci viene propinato come normale e sana alternanza di governo.
Non ci rimane, dunque, che aspettare il prossimo. Sperando si sia all'inizio del ciclo, e non alla fine...
Non ne faccio una questione clientelare, perché tutto ciò non si riduce al più banale do ut des di "democristiano" (almeno nel pensiero popolare) retaggio, è proprio questione di opportunità da cogliere, che ci porta sempre ed inevitabilmente ad affidarci anima e corpo ad un progetto politico per poi ricrederci su quanto scelto poco tempo prima.
Il problema è che, perlopiù, su questa tendenza ci costruiamo sopra un escalation di vaccate che, a mano a mano, ci portano a scegliere sempre la soluzione forte, ricetta finale per risolvere (nella testa della maggioranza) le magagne accumulate nei periodi precedenti. Una mossa che è regina di opportunismo, perché la scelta del Capo, del Duce, dell'Uomo Solo al Comando, non è dettata da necessità politiche, ma dalla voglia di sgravarsi dalle spalle la responsabilità della scelta, più o meno consapevole.
Chiedete ad un "fascista" della strada, di quelli che "ci vorrebbe una bella dittatura per sistemare le cose", cosa fare quando verranno soppresse le libertà individuali, quando ogni forma di diritto dovrà essere prima spurgata dal pensiero unico al comando...guardatevi le interviste inserite nel film "Sono Tornato!" per capire meglio cosa voglio dire: arrampicate sugli specchi che urlano idiozia da tutte le parti, gente convinta di poter sistemare tutto con una dittatura "illuminata" o, peggio, elettiva. Proprio la quintessenza dell'opportunismo: a te tutte le grane, poi se decido che non vai più bene...avanti un altro!
Ancora peggio è il fatto che "il cambiamento" ci viene propinato come normale e sana alternanza di governo.
Non ci rimane, dunque, che aspettare il prossimo. Sperando si sia all'inizio del ciclo, e non alla fine...
Commenti