La paura

Ben pochi ancora credono (qualcuno forse ci spera...) che l'atteggiamento provocatorio ed estremo assunto dall'attuale governo, soprattutto nella persona del Ministro dell'Interno, sia una precisa linea politica, quando ogni singola evidenza giorno dopo giorno suggeriscano una ben più cristallina strategia elettorale. Certamente politica anche quella, nessuno lo nega, ma è un problema molto diverso da affrontare, quanto meno nei metodi.
Come avevamo scritto in un post sulla nostra pagina Facebook, tutto sembra suggerire il chiaro intento di catalizzare sempre più consenso, arrivando financo alla rottura con gli attuali alleati, una sorta di all in avendo già carte più che giocabili in mano, con l'intento di raccattare voti qua e là e compattare un fronte sovranista che possa aumentare il peso specifico della fronda attuale (che, ricordiamolo, rappresenta il 17% degli elettori)

Nell'ordine:
  1. Campagna pre-elettorale (così la distinguiamo da quella ancora in corso...) fondata su slogan vuoti da un punto di vista effettivo, ma con tantissima presa sull'elettorato medio (Prima gli italiani!), arrivati insieme alle ondate di indottrinamento e false notizie su supposte "invasioni" migratorie della Nazione...Non importa che statistiche emesse da organi ufficiali (Viminale in testa) dimostrino tutt'altro: l'azione martellante, specie sui Social, ha convinto una gran parte di quell'elettorato che c'è un problema, che sta diventando gravissimo e che bisogna agire in tal senso, anche con azioni di forza al di fuori delle leggi e dei regolamenti internazionali;
  2. Pur con un bacino di preferenze esiguo, nel frammentato scenario post-elettorale, ci si presenta come disponibili ad un accordo di massima per dare al Paese un governo: anche qui, poco importano le cornate precedentemente date e prese con il nuovo alleato, poco importa la sostanziale incompatibilità di molte delle posizioni dell'una e dell'altra parte, per quell'elettorato ciò che conta è l'interesse degli italiani...
  3. Si apre fin da subito una mezza crisi istituzionale pretendendo senza alcun motivo pratico la nomina di un ministro controverso: altra carta per dimostrare che c'è tutto un sistema per ostacolare il lavoro dei giusti, per impedire che si pensi ai reali bisogni del Paese, o meglio a quelli che sono stati buttati in pasto all'elettorato medio come inderogabili...
  4. Azione di governo completamente vuota nei primi due mesi di lavoro, in modo più che stridente con le dichiarazioni d'intento iniziali. Ma non importa: basta un mezzo vertice fallimentare a livello europeo, dove si prendono un sacco di bastonate portando a casa il nulla cosmico ma facendo credere di aver vinto, puntando i piedi...
  5. Azioni di forza più o meno plateali, il più vicino possibile al punto di rottura: porti chiusi alle ONG, ma solo quel che basta a far sentire i primi slogan...fino alla Diciotti di qualche giorno fa: un mezzo dello Stato, chiamato ad intervenire e successivamente bloccato al porto con 170 anime a bordo. Mobilitazioni, scontri istituzionali, urla e strepiti sui social...resa finale, fatta passare come vittoria e indagine della magistratura (dovuta) fatta passare per attacco alla volontà del popolo...Forzatura sudola in chiave win-win: se l'Europa si fosse mossa ad accogliere quei migranti "abbiamo avuto ragione a calcare la mano: adesso l'Europa ci ascolta"; se non l'avesse fatto (come è avvenuto) "come vi avevamo detto, all'Europa non interessa nulla!"...
Ciò che più stupisce è il punto che la principale forza di opposizione non ha saputo mettere a segno, anche a partire dalla sua base, che comincia a chiedersi se davvero l'azione della magistratura sia stata tempestiva per gli scopi politici: praticamente il rovescio della medaglia di chi, dalla parte opposta, pensa che una forza politica al governo, in quanto votata, sia legittimata a fare tutto.
Continueremo a vedere questo tira e molla elettorale fino alla rottura, che porterà inevitabilmente al plebiscito di quella forza politica oggi così attiva, se non si porrà rimedio per via politica.
Chi, oggi, è in grado di farlo?

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