Problemi?

La strategia sembra chiarissima. Eppure ci sono caduto anch'io...perchè è estremamente facile caderci, va detto, per chi ha in mente una possibilità (seppur minima) di confronto sui canali sociali.

In fondo in fondo è banale marketing da quattro lire applicato ad una pseudo comunicazione politica: non c'è ricerca del confronto, non c'è trattazione di temi seri, non ci sono dichiarazioni programmatiche di un qualche peso. C'è solo la pretta ricerca del consenso: alla gente piace il gelato alla nitroglicerina? Diamogli il gelato alla nitroglicerina, perdiana! Anche se fa freddo, anche se potrebbe esplodere...che importa? Vogliono sentirsi dire quello, e quello dobbiamo dargli. In cambio di bei voti, si intende.

Quale che sia il messaggio, qualunque siano gli obiettivi, diamo loro ciò che vogliono. Funziona così da millenni, dopotutto.

Poi, certo, pur stando attento a non caderci, rivedendo le tue priorità ed evitando di parlarne, ti aspetti comunque che dall'altra parte ci siano persone un filo più sgamate di quanto in realtà non siano. Eppure, anche qui, sarebbe bastato vedere cosa veniva condiviso anche prima dell'avvento di questi showmen politici per capire che, no, dall'altra parte non c'è nessuna accortezza, nessuna attenzione. Solo posizioni precompliate, "Sono tutti uguali!", "Mangiano tutti una volta lì dentro", e via discorrendo...ecco perchè funziona così dannatamente bene.

Il bluff verrà prima o poi scoperto. Ma non è questo il giorno.

Lo scopriremo dolorosamente, come è sempre successo. Ma non è questo il giorno.

Ci sveglieremo, prima o poi, accorgendoci di come per fare gli interessi di qualcuno molto più in alto di noi nella scala socioeconomica, ce lo siamo fatti mettere nel culo esultando perchè su quella poltrona c'era "uno di noi". Ma non è questo il giorno.

Arriverà. E sarà tardissimo.

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