La parabola del trasporto pubblico

Mentre il delirio liberista sembra continuare a raccogliere ammiratori e seguaci, insistendo nel voler
dimostrare l'assoluta inevitabilità dell'abbandono di ogni servizio ad enti privati, c'è qualche pazzo che ha pensato ad una forma "davvero pubblica" di trasporto pubblico, finanziato dalle tasse e gratuito (o quasi) per tutti (o quasi).

Apriti cielo...tra sorrisetti sprezzanti e colpi di gomito, ogni tentativo di voler rendere gratuiti i mezzi di trasporto - magari solo per i residenti e/o con mille distinguo - viene ridotto a ridicola burletta da ingenui idealisti, neanche se ne vuole parlare! Chè il trasporto pubblico è un argomento serio solo se ci mangia qualcuno, solo quando se ne parla nel nome della Sacra Concorrenza...

Ma non voglio soffermarmi sulla bontà di una simile soluzione, quanto sulla sua essenza di "parabola" della redistribuzione del reddito fatta e finita.
Già, perchè se suddetta redistribuzione si rende palese nella sua giustezza, lo è proprio nell'erogazione di servizi essenziali (e il trasporto lo è, non fatevi prendere in giro) in modo gratuito per chiunque, basti pensare al solo fatto che quella corsa in autobus te la sta pagando anche chi decide comunque di portare i figli a scuola col macchinone.
Tra l'altro questo potrebbe - a questo punto sì - giustificare la follia delle congestion charge da applicare a tutti, residenti compresi: volete continuare a prendere la macchina all'interno di una certa fascia? Pagate voi un biglietto, così da non farlo pagare a chi sceglie il mezzo pubblico.

Sembra talmente logico che, quasi sicuramente, non sarà mai fatto. Visto anche che dove (in Italia) è stato fatto un mezzo tentativo si sta già tornando indietro, nonostante i buoni risultati.

Continuerò a pagare i miei biglietti. Come sempre.

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