Relax

Foto Wikimedia Commons
Viviamo talmente freneticamente che le fasi di ozio, su cui gli antichi hanno fatto filosofia, diventano per noi momenti di piacere da ricercare come, un tempo, cercavamo la felicità. Non perchè felicità e ozio siano diventati sovrapponibili, ma perchè parliamo di momenti rari ed estremamente necessari, di vere e proprie valvole di sfogo da una vita perennemente di corsa, anche se e quando ci sembra di non aver concluso niente.

Già, perchè il sistema (trovate voi un nome) ci vuole così, bersaglieri della vita ad inseguire una bandiera che lo stesso sistema ci ha sottratto senza che nemmeno ce ne rendessimo conto. Anzi, forse non sapevamo nemmeno di averla, quella bandiera. Non tutti, almeno.
Una corsa indistinta, il fiatone di un'ora dietro l'altra, di giorni che fluiscono come piene, di un tempo che sembra sempre in scadenza, inseriti ormai in quel circolo che ci vuole produttori-consumatori a catena continua, h24, senza sosta. Non devi avere tempo di pensare, lascia perdere tutti gli orpelli, abbandona ogni velleità di contorno di una vita spesa a velocità doppia, tripla...n-sima; gira e fai girare, paga, contribuisci, mangia, se proprio è necessario avere un pasto completo, dormi e ricomincia da capo!

E io, ancora sono qui che mi chiedo com'è che non riesco a rilassarmi? Come mai non sono capace di godermi un momento di silenzio? Il riposo, il rapporto con sè stessi e con gli altri, l'ozio sono ridotti ad una pausa, ad un pit-stop inevitabile, ma sempre funzionale a ricominciare al meglio, a "ricaricare le batterie", come se vivessimo in funzione di quanto possiamo marciare con una singola carica.

Poi mi si chiede perchè, nei weekend, in ferie o in vacanza, distruggo completamente ogni possibile testa di ponte con l'ambiente esterno? Perchè divento irreperibile e, quando raggiunto, manifesto la stessa voglia di sentirvi di un orso svegliato troppo in anticipo dal letargo?

Beh...

...buona domenica...

Commenti