Femmine contro femmine

Sembra una frase fatta, uno di quei pensieri distribuiti e omologati che devono stare bene sulla bocca di chiunque, eppure ne abbiamo conferma giorno dopo giorno: i peggiori nemici delle donne sono le donne stesse.

Laviamo subito il tutto dalla lordura retorica che, la maggior parte delle volte, ha rivoltato e rivolta il senso di questa frase come la proverbiale frittata: non parliamo di facili schematizzazioni, né di sghizzanti battutacce da barsport, ambedue malate di sessismo (nemmeno troppo) latente, oltre che di imbecillità manifesta. Non parlo nemmeno di banale allergia alle forme di organizzazione e di lotta che - in modo del tutto ideologico - alcuni (come, quindi, alcune) sentono più lontane dalle loro convinzioni.

Voglio, piuttosto, denunciare...volo più basso, osservare come i danni peggiori di una società e un modello di vita sostanzialmente maschilista o comunque maschiocentrico - chiamatelo pure patriarcato se preferite, non cambia la sostanza - sono stati proprio sulla mentalità di tantissime donne, che devono subirne quindi nella duplice funzione di causa ed effetto: un'accettazione neppure troppo velata di tutti quei costrutti che le vogliono subordinate, quando non direttamente meno capaci, dei loro omologhi maschili sul lavoro o nella vita; una vera e propria convinzione, non una forma di rassegnazione, di essere "meno" o, specularmente, di dover essere considerate "più" per il solo fatto di aver fatto qualcosa di pienamente a portata solo "tipicamente maschile"; fino a sfociare in vero e proprio sessismo con modalità ancor più dolorose perchè scimmiottanti il modello maschile.

Ne parlo con cognizione, lavorando in un ambiente a maggioranza maschile ed osservando gli atteggiamenti di cui sopra da parte di tante colleghe, sebbene in questo caso si potrebbe derubricare il tutto a mera difesa personale (senza voler giustificare nulla). Ma è un atteggiamento fin troppo diffuso, anche in nicchie sociali dove di contaminazioni non dovrebbero esservene, e pur in un'epoca in cui non mancano certo gli strumenti per raggiungere quantomeno la contezza della propria condizione di donna e di come il modello patriarcale abbia agito e agisce ancora.

In questo senso parlo di donne nemiche delle donne: se un tempo la massa di maschi lavoratori e padroni di casa faceva la differenza sullo status quo, oggi, a decenni dall'inizio dell'Emancipazione, con donne in ruoli chiave a tutti i livelli, con il sentire comune che non relega più al focolare, la resistenza di queste "femmine contro" diventa ancora più stridente, perchè impedisce nei fatti il concludersi, o meglio il realizzarsi di un processo che è ancora lungi dall'essersi imposto.

E che sembra sempre più necessario.

Commenti