Sono stato apertamente critico nei confronti del Reddito di Cittadinanza, non per l'idea in sé quanto per le forme proposte e, successivamente, promulgate: senza voler tornare sui dettagli, mi viene ancora da storcere il naso di fronte ad un'importante e significativa forma di sostegno universale trasformata in una nuova indennità sociale, con tutti i vincoli, le limitazioni e le storture correlate.
Ma siamo riusciti ad andare oltre, ché di queste cose siamo espertissimi. Nell'immaginario popolare il RdC deve essere percepito solo da persone a rischio indigenza, da poveri che, in quanto tali, devono tristemente accettare di spendere quei soldi solo per necessità strettamente primarie, da gente che deve rigare dritto e dimostrare con ogni gesto di essere degni dell'elemosina lasciatagli da contribuenti. Una forma riveduta, corretta e amplificata del "non ti ci comprare la droga" con cui le vecchine donavano gli spicci ai ragazzi del Cento Giorni o a qualche poveraccio per strada...
La stampa non va tanto più lontano, tra l'altro, contribuendo anzi (comincio a pensare con dolo) all'immaginario e alla formazione del pensiero sulla misura, specie per quei media più orientati contro la parte politica che storicamente lo ha proposto.
Sorpreso a scassinare automobili: percepiva Reddito di Cittadinanza.
Perchè se sei povero e delinqui non meriti certo di essere sostenuto dallo stato.
Lavoravano in nero: percepivano Reddito di Cittadinanza.
Se osi sfidare il giudizio del contribuente cercando di racimolare il racimolabile con l'unica forma di lavoro che sembra esserti consentita da padroni e padroncini non meriti regali, ché solo il lavoro che ti scegliamo noi può essere per te.
Si schianta con l'auto dopo la discoteca: percepiva Reddito di Cittadinanza.
Addiritura la discoteca ci permettiamo?
Una misura volta a sostenere chi ha meno possibilità che diventa tatuaggio di riconoscimento, macchia indelebile con cui ufficializzare lo status di povero da confinare in ben precisi recinti. Talmente distintivo da ritenere necessario raccontarci sempre e comunque questo dettaglio in cronaca, anche quando inutile ai fini della stessa.
La deriva è quella, ma è la misura stessa a fomentarla se è lo Stato che ti dice "dopo tre volte che non accetti il lavoro che ti dico io sei escluso", che arroga il diritto di dirti cosa puoi e non puoi comprarti con quei soldi, che non si fida a lasciarli sul tuo conto perchè così non può tracciare le tue spese...
Forse è proprio che il Reddito di Cittadinanza è almeno "qualcosa".
Ma forse non è affatto reddito.
Menomale che è venerdì...
Ma siamo riusciti ad andare oltre, ché di queste cose siamo espertissimi. Nell'immaginario popolare il RdC deve essere percepito solo da persone a rischio indigenza, da poveri che, in quanto tali, devono tristemente accettare di spendere quei soldi solo per necessità strettamente primarie, da gente che deve rigare dritto e dimostrare con ogni gesto di essere degni dell'elemosina lasciatagli da contribuenti. Una forma riveduta, corretta e amplificata del "non ti ci comprare la droga" con cui le vecchine donavano gli spicci ai ragazzi del Cento Giorni o a qualche poveraccio per strada...
La stampa non va tanto più lontano, tra l'altro, contribuendo anzi (comincio a pensare con dolo) all'immaginario e alla formazione del pensiero sulla misura, specie per quei media più orientati contro la parte politica che storicamente lo ha proposto.
Sorpreso a scassinare automobili: percepiva Reddito di Cittadinanza.
Perchè se sei povero e delinqui non meriti certo di essere sostenuto dallo stato.
Lavoravano in nero: percepivano Reddito di Cittadinanza.
Se osi sfidare il giudizio del contribuente cercando di racimolare il racimolabile con l'unica forma di lavoro che sembra esserti consentita da padroni e padroncini non meriti regali, ché solo il lavoro che ti scegliamo noi può essere per te.
Si schianta con l'auto dopo la discoteca: percepiva Reddito di Cittadinanza.
Addiritura la discoteca ci permettiamo?
Una misura volta a sostenere chi ha meno possibilità che diventa tatuaggio di riconoscimento, macchia indelebile con cui ufficializzare lo status di povero da confinare in ben precisi recinti. Talmente distintivo da ritenere necessario raccontarci sempre e comunque questo dettaglio in cronaca, anche quando inutile ai fini della stessa.
La deriva è quella, ma è la misura stessa a fomentarla se è lo Stato che ti dice "dopo tre volte che non accetti il lavoro che ti dico io sei escluso", che arroga il diritto di dirti cosa puoi e non puoi comprarti con quei soldi, che non si fida a lasciarli sul tuo conto perchè così non può tracciare le tue spese...
Forse è proprio che il Reddito di Cittadinanza è almeno "qualcosa".
Ma forse non è affatto reddito.
Menomale che è venerdì...
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