Diario dell'isolamento: giorno 2

Subentra una strana sensazione, una specie di senso di colpa per chi è stato costretto a tornare in ufficio...Un misto di magone ignoto e senso di impotenza, come quando si è costretti dalle circostanze a guardare tutto affacciati alla finestra.

Nel contempo, però, il circuito funziona anche meglio di ieri, sebbene ci sia qualche problema con la postazione che ho scelto: meglio lo studiolo, isolato dal resto della casa, o meglio stare in sala a condividere lo spazio col resto della famiglia (a casa anche loro)?
Distrazioni e grida delle due nane mi fanno pensare che non c'è altra scelta che isolarsi, eppure...

Un vantaggio grossissimo: i tempi morti e le pause le spendo per sistemare casa insieme a mia moglie, e sto scoprendo tantissimo della sua giornata e delle possibilità che questa lontananza dall'ufficio porta.
Sono sempre più convinto che questo possa diventare abitudine ben sana!

Se non fosse che andare a fare la spesa a fine turno ti faccia sentire in colpa come se fossi evaso da un dovere (non bastasse la surreale atmosfera causata da tutte le precauzioni di questa epidemia), sarebbe tutto bellissimo.

Mi abituerò.

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