La quarantena della scuola

Frinkiac - Simpsons Meme & GIF GeneratorDa anni, ormai, chiunque in una discussione social abbia mai provato a tirare in ballo i bambini come presunte vittime di una certa situazione, o comunque come obiettivo primario da salvaguardare, si è visto rispondere col meme che vedete in questa pagina: "perchè nessuno pensa ai bambini?", continuava a ripetere la moglie del reverendo nella serie animata, in un modo che faceva pensare al perbenismo puritano ossessivo, al metodo censorio "per giusta causa" che vorrebbe tutto appiattito in una stretta banda di colori e di punti di vista in nome della salute dei più piccoli, anche quando questi ne potrebbero uscire ben più protetti da un'educazione più accorta e da un ruolo di controllo genitoriale più responsabile e meno delegato. Una forma di pensiero benpensante elevato all'ennesima potenza.

Oggi in tanti sono tornati a "pensare ai bambini", ma stavolta non c'è niente da ridere, non c'è meme che tenga. Perchè in tutta questa situazione si è pensato a come gestire gli spostamenti per lavoro, a favorire la ripresa dell'economia, a regolamentare aperture e chiusure, a far ripartire l'industria dello spettacolo sportivo - chè il panem ce lo hanno dato, ma adesso servono anche i circenses -, ma non una parola sui più piccoli.
Piccoli che nella migliore delle ipotesi sono riusciti a farsi bastare l'immancabile consolle, che ormai sanno tutto delle piattaforme di videoconferenza, che hanno avuto la sfortunata botta di culo di far parte di una generazione poco abituata a giocare all'aperto, e che quindi non hanno più di tanto sofferto la chiusura tra le quattro mura domestiche, riuscendo ad accontentarsi di qualche passeggiata intorno al palazzo o della spesa con uno dei genitori (perchè puoi vivere in 40 mq in quattro, ma guai ad uscire tutti insieme in cortile...).

Solo che, nello specifico, ci sarebbero le basi della formazione di futuri cittadini a essere in gioco. La scuola, ecco: cosa diciamo della scuola? Ci facciamo bastare le lezioni online e i compiti sulle piattaforme in uso?
Non è una domanda retorica, vorrei capire davvero. Non per niente, ma mi sembra più che palese che la maggior parte del corpo docente non è in grado (e ci mancherebbe!) di programmare le attività in queste specifiche modalità, e tutto sta andando a ramengo, per i piccoli, per i loro insegnanti e per i genitori.
Tralasciamo i problemi tecnologici inevitabili tra chi può e chi non può, tralasciamo le differenze inevitabile tra chi è più dotato e chi meno, tralasciamo chi ha la fortuna di avere genitori altrettanto dotati e in grado di seguire pedissequamente i passi scolastici da remoto dei loro bambini e chi invece non ha questa stessa fortuna...Il problema è organizzativo, evidente. Lampante.

Chi decide che si può cominciare a far lezione dalle 8.30, perchè non è una vacanza è come a scuola, ma con magari il dettaglio che ciò costringe a sforzi giornalieri per approntare tutto (ordine e pulizia della casa compresi) prima di quell'orario, perchè certo non puoi passare l'aspirapolvere finchè i tuoi figli stanno facendo lezione. Chi decide che è meglio cominciare più tardi, poi tiriamo avanti fino alle cinque o alle sei di sera, tanto cos'altro avete da fare? Siete in quarantena, mica pretenderete di avere del tempo libero. Chi decide che, ok, bene per lezioni, ma poi dritti a fare i compiti, erodendo altro tempo libero, più che nelle otto ore di maledetta scuola a tempo pieno.

Un po' lo stesso meccanismo dello smartworking applicato a gente che non dovrebbe avere di questi problemi...

Tutto il peso è stato lasciato sulle spalle delle insegnanti, abituate da decenni ad un certo tipo di lavoro, incapaci (come era ovvio) di gestire una situazione straordinaria come questa. Il frutto avvelenato della decentralizzazione, della deministerializzazione: decidono insegnanti e dirigenti scolastici, con risultati abominevoli.

Alla fine non è niente di particolarmente nuovo: come per la situazione sociale ed economica, finirà che ogni singola disparità sarà ancor più inasprita, tutte le differenze saranno ampliate fino allo strappo, fino ad avere baratri tra chi può e riesce a seguire e chi no.

Bel lavoro, davvero.

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