Vorrei

Vorrei leggere, molto più di quanto non faccia: di narrativa, musica, scienze, storia, filosofia, fumetti...Di sapere, che non è mai abbastanza.

Vorrei suonare, le mie chitarre o qualunque cosa sappia accompagnare il ritmo umano. Studiare, imparare, ricominciare, sbagliare, risuonare, ripetere, interpretare...Suonare finchè le dita non dolgono, finchè i polsi non diventano insensibili.

Vorrei fare. Fare con le mie mani, costruire, riparare, sistemare. Creare. Dal nulla, dalla mia mente, da un'idea. Tornare ad essere artefice di ciò che necessito.

Vorrei tornare a godermi il sole, ad assaporare polline e profumo, a danzare con le api, a godermi il volo delle rondini e dei pipistrelli. A camminare nel vento freddo, a schiacciare foglie secche a terra, a vedere la luce che nasce, cresce e muore sugli alberi o sui palazzi della mia città. A rivivere le stagioni e sentirle ancora mie, a leggerle come il riff della vita che trascorre lenta.

Vorrei tornare a osservare. A leggere tra le righe, senza più necessità di interpretare velocemente, senza più sentire che il tempo è prezioso, che non deve esserci spreco, perchè non c'è nessuno spreco nell'utilizzo cosciente e pieno.

Vorrei sentirmi parte di qualcosa, ridimensionarmi sdraiato su un prato rispetto all'universo o condividendo e collaborando, chè è della collaborazione che vive l'umanità.

Vorrei impegnarmi. Ma impegnarmi davvero. Rendermi necessario senza ansie, senza retoriche, senza dover giustificare.

Vorrei vedere le mie figlie seguire le mie orme, mettere i piedi entro esse per poi uscirne una volta capite le regole del gioco. Vederle crescere davvero, senza deleghe. Lasciare che siano testimoni di ciò che sono stato.

Vorrei vivere. Forse basta questo.

Buona domenica.

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