Chiudiamo la riapertura

La scuola sta per ricominciare. 

O forse no. 

Magari un po', solo un pizzico.

Facciamo che comincia per finta, giusto per far vedere che qualcosa si è fatto, che non sono stati buttati quasi sette mesi, nonostante la scuola sia stata la prima a chiudere.

Perchè "gli studenti non meritano slogan", dice la giustamente la ministra con uno slogan. 

Poi intanto, tra un appello e l'altro, speriamo che qualche dirigente scolastico abbia fatto le cose con puntiglioso dettaglio, così lo spariamo in prima pagina e ci facciamo un po' di pubblicità, visto che al di là dei banchi con le rotelle e con la diatriba sulle mascherine (dopo 6 mesi di epidemia...) non si è andati.

Ma tanto ricomincia. Come con quali garanzie? Le garanzie le devono dare i genitori, misurando la febbre ai ragazzi tutte le mattine, perché la soluzione che abbiamo trovato è che la soluzione la dovete trovare voi. Certo ci sono gli asintomatici, e garantire il distanziamento sociale tra i ragazzini è tecnicamente impossibile. Ma oh...così va la vita!

Forse però non ricomincia. Ma mica per il COVID, eh! No...è che non abbiamo potato le piante. Ah, non ci sono piante nel nostro istituto? Ma, infatti, le abbiamo messe e non ci aspettavamo che crescessero così in fretta...

Ma ricomincia, ricomincia...figurati! Al massimo facciamo a distanza...ah...no, mi dicono di no, per carità! Che ancora c'è la maestra Clarita con la sindrome post-traumatica da Zoom...

No, senti, ricominciamo. Al massimo richiudiamo!

Menomale che è venerdì...

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