L'aratro e lo schiacciasassi

Abbiamo, molto spesso consciamente, contribuito a creare una società che nel volersi distinguere da una parte di mondo che ci hanno raccontato essere a noi contrapposta, contraria al modo di vivere che ci siamo fatti convincere essere quello più giusto. Ci siamo tuffati volentieri nel tritacarne che, ci promettevano, ci avrebbe resi tutti uguali e che, infatti, ci ha reso tutti identici, identificabili, etichettabili, uniformati e omologati a norme molto più in alto della legge democratica che ci avrebbe dovuto salvare.

Abbiamo, invece, lasciato che gli elementi cardine della democrazia venissero usati come grimaldelli per permettere tutto e il contrario di tutto, per fare carne da macello della giustizia sociale, per elargire diritti come privilegi da meritarsi. Abbiamo lasciato che ci raccontassero la favola del privato formica e del pubblico cicala, lasciando che tutto ciò che avevamo guadagnato ci scivolasse via dalle mani senza nemmeno avere il buon gusto di smetterla di sorridere ed essere accondiscendenti.

Ci siamo fatti dettare i sogni uno a uno, siamo arrivati a sperare di diventare come loro ci hanno sempre voluto, e ci siamo pure riusciti, ipnotizzati dai mezzi di comunicazione che potevamo prenderci in mano e che invece stiamo cercando di trasformare nella solita scatola che ci dice come va il mondo. Senza contraddittorio, senza possibilità di controreplica.

Dopo l'aratro che ci ha mescolato e resi tutti uguali arriverà lo schiacciasassi, ché l'aratro era solo qui per preparare la strada a ciò che ci avrebbe appiattito sulle decisioni altrui.

E infatti...

Commenti