Il dibattito

Questa notte qualcuno, in Italia, si metterà davanti alla TV a fingere di capire non solo una lingua straniera ma tutte le sfumature di un Paese distante anni luce da noi, ma che nonostante tutto ha un'influenza terribile su di noi.

Questa notte due personaggi politici di quel Paese lontano lontano, con mentalità lontane lontane, con una politica generale lontana lontana, si faranno riprendere mentre fingono di litigare su temi su cui, sostanzialmente, la pensano in modo identico, ma con quelle piccole sfumature che faranno credere a quel qualcuno di cui sopra che li guarderà che si tratta di due mondi politici diversi che si scontrano, inducendolo a farsi l'ennesima pugnetta mentale su quali bellissime sorti ci spetteranno con uno o con l'altro.

Mi pare evidente che, purtroppo per il resto del mondo, quel che accade in quel Paese influenza la vita di tutti, fosse per l'ennesima guerra o per una rinnovata imposizione in tema di politica economica mondiale, quindi non comprendo quale gusto ci sia ad osservare e ammirare un dibattito finto. Perché è finto, un po' come tutto quel che gira da quelle parti, quantomeno perché montato, recitato: tutto è show, funziona così, è la magia del palco, guai a sapere cosa accade dietro le quinte.

Eppure basterebbe saper leggere tra le righe, o anche solo capire che chi va là a litigare su come governare la cosa pubblica proviene dalla stessa melma, sostanzialmente, e là ci arriva solo per aver avuto la fortuna di imbeccare le giuste strade o, peggio, di esserci nato in quelle strade.

Buon dibattito

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