Art Attack

Conte ci ha detto domenica sera che, sì, questa seconda ondata è preoccupante, ma noi non stiamo più mica nelle condizioni di Marzo, eh...no, anzi: siamo gli unici in Europa a fornire gratuitamente le mascherine ai nostri studenti.

Solo che nelle scuole primarie le mascherine chirurgiche normali sono troppo grandi, e quelle da bambino sono troppo strette. Allora che si fa?

Qualche maestra si fa prendere la mano e, dopo aver raccattato una manciata di mascherine dal bustone comune (già...), e sperando che si sia igienizzata le mani prima della pesca - visto che quasi mai avviene come dovrebbe,  ovvero per l'elastico - eccola che si fa prendere dal più classico degli attacchi d'arte!

Prendete una mascherina, magari acciuffandola intrufolando le dita sulla parte interna...fatto?

Bene, ora con delle forbici con la punta a piacere - se non le avete, fatevele prestare, aumentando il numero di mani dalle quali sono passate -  tagliate gli elastici...fatto?

Ora, con una bella spillatrice, sparate un paio di punti sul bordo della mascherina, possibilmente in posizione strategica che eviti, non dico di graffiare ma almeno di sfregiare i piccoli...fatto?

Ecco qui: delle belle mascherine manomesse fai da te, perchè il COVID non può certo fermare la creatività, anche quando va contro ogni principio di igiene! 

Beh, in realtà i genitori avrebbero anche controfirmato patti di corresponsabilità in cui si impegnano a fornire mascherine chirurgiche o di comunità ai bambini, e che la scuola garantisce comunque una scorta (quella di cui sopra). 

Solo che le mascherine di comunità (quelle di stoffa lavabili, per le quali un recente studio ha nuovamente ribadito la maggior efficacia, al netto di un lavaggio e un utilizzo corretti...) devono essere prodotte da Satana in persona, visto che non vengono praticamente tollerate.

E quelle chirurgiche indossate da casa vengono pensate come immerse in un brodo di virus prima di essere indossate.

Quindi i bambini sono praticamente costretti a gettare mascherine chirurgiche nuove appena indossate (con tutto ciò che ne consegue) e infilarsi in faccia per sei ore quelle rabberciate e maneggiate fornite dalla maestra.

Peccato, perché una simile opera d'arte va sprecata in faccia a un bambino...

Ah, tutto questo avviene a Roma, a metri 500 dall'ingresso del Ministero della Pubblica Istruzione, e a poco più dagli uffici del signor Ministro della Salute.

#andràtuttobene

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