"libertista" (e negazionista) e, poco dopo, opinioni critiche contro determinate posizioni dell'attuale governo, specie sulla scuola. Ma contraddittorio non è, a ben vedere, perché criticare quanto deciso in un momento di emergenza non è necessariamente un atto di iscrizione alla demenziale folla no mask, ma un segno di attività cerebrale, perché non si smette certo di pensare causa pandemia.
Ma, dunque, qual è la posizione? Andiamo con ordine...
L'epidemia virale non è certo una passeggiata, ci sembra chiaro oggi molto più che sette o otto mesi fa, quando era più facile minimizzare (a distanza): abbiamo capito che non è né la Morte Rossa di memoria letteraria né un raffreddorino da cambio di stagione, ma soprattutto che pur non colpendo tutti nello stesso modo indiscriminatamente può in ogni caso mettere in ginocchio il sistema sanitario con estrema facilità, rendendo la situazione estremamente pericolosa in termini assoluti, non solo relativi alla specifica malattia. Perché - hai visto mai che qualcuno se lo dimentichi - nel frattempo ci si ammala anche di altro, ma in piena crisi da COVID diventa tutto dannatamente più difficile.
Quindi via alle misure contenitive, anche alle più dure: abbiamo vissuto tre mesi chiusi in casa, a camminare rapidi verso i supermercati e altrettanto rapidi per tornare a casa, traversando strade spettrali, passando davanti a saracinesche serrate, sentendoci spaesati sul set di The Walking Dead. Abbiamo fatto file, abbiamo imparato a lavarci le mani più spesso e meglio, conviviamo con la mascherina praticamente H24, ci siamo distanziati...ma non è bastato, perché il tempo di far finta che nulla fosse successo che i contagi sono iniziati a risalire inesorabilmente. Ma ce lo aspettavamo.
Ecco...tutto sta in questo "ce lo aspettavamo" e nelle risposte che il governo sta dando. Mi spiego meglio: abbiamo avuto di fatto sei mesi di tempo per organizzare una risposta ad una seconda ondata di cui eravamo certi, ma qual è questa risposta? Quali sono le misure di contenimento che abbiamo preso? Fondamentalmente si è rafforzata enormemente la capacità di verificare le positività, e questo ha anche contribuito ai numeri elevatissimi degli ultimi giorni, fornendoci anche una lettura dei dati del lockdown ben più fosca di quanto pensassimo. Abbiamo, conseguentemente, migliorato il tracciamento? Nì, o meglio, sicuramente più tamponi uguale più capacità di accertamento e più capacità di accertamento uguale tracciamento più capillare. Ma se poi il tracciamento è vanificato da procedure confuse e applicazioni ancora più confuse tutto va a ramengo: se, tanto per fare un esempio a caso, si manda a dire che no, non è proprio automatico mettere in quarantena tutta la classe, finisce che in una scuola gli alunni vengono isolati subito, in un'altra vengono isolati ma solo dopo l'esito del tampone, in un'altra le docenti vengono tranquillamente ricollocate perché a corto di personale, con la scusa dei fantomatici due metri dalla cattedra, e così via...Quindi, in sostanza, tracciamento sì ma con i suoi limiti, ma certo molto meglio di prima.
Ma...dunque? Dunque la cosa che più spaventa è il bipolarismo politico e sociale che abbiamo vissuto nell'arco di otto mesi, semplicemente perché in questo periodo non si sono alternate soluzioni scalate a sintonia fine, ma si è passati da un estremo all'altro: tra il lockdown totale di Marzo e il "dobbiamo lasciare tutto aperto" di oggi ci saranno delle misure intermedie? Tra la scuola a distanza e lo "scuola o morte" azzoliniano ci sarà una forma grigia che permetta salvaguardia della salute e dell'istruzione? Ma se prima era A e oggi è Z, allora A era sbagliato...o stiamo sbagliando con la Z? E perché non provare B, C, D, E...
Tra il decisionismo centralizzato a conferenze stampa del venerdì sera di Marzo e questo decidere di non decidere, nella speranza che sia qualcun altro a prendersi l'onere dell'impopolarità, non ci sarebbe una soluzione di sintesi?
Non c'è davvero modo di evitare di trattare i cittadini da scemi, facendoli diventare a convenienza i bambini cattivi di turno quando le cose cominciano a buttare male? Perché dalla fine del lockdown in poi sembra essere questo il tentativo, far sì che le responsabilità ricadano sui singoli.
Davvero, in otto mesi, non siamo stati in grado di produrre un piano serio? Davvero questo è tutto quello che ci sapete offrire per tutelare la sicurezza dello Stato, la salute dei Cittadini e la tenuta dell'apparato economico? Davvero non c'è altro?
Mica dico che è facile, ma almeno provarci...
Menomale che è venerdì
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