A casa di nonna

Che le immagini, fisse o in movimento, siano il più affidabile meccanismo per innescare ricordi è del tutto opinabile.O almeno un po' banale e scontato.
Mi spiego meglio: certo che rivedersi o rivedere qualcuno in una foto o in un video riporta il pensiero a quei giorni, e almeno con le foto ti lascia un po' di margine per cercare di ricontestualizzare quel fermo immagine, ma è un movimento meccanico, uno scatto automatico che lascia poco spazio all'esercizio mnemonico vero e proprio. 
Forse non so dirlo meglio, ma lo trovo privo di poesia, privo di quel romanticismo insito nel ricordo (parliamo di belle memorie, ovviamente, anche perché non conosco le vostre perversioni ma dubito che vi mettiate a immortalare brutti ricordi!). D'altronde è tutto lì, non c'è da andare chissà dove col pensiero, l'immagine è autosufficiente e autoalimentata, poche storie, basta guardarla e via.
Non dipende dalla qualità del prodotto, non è una questione di dimensione artistica, che poi conta relativamente nel meccanismo della memoria, quando una foto sfocata da mani inesperte ha un valore affettivo dieci milioni di volte più alto di qualunque valenza artistica. È semplicemente così.
Un discorso un po' diverso per la musica, che certo riesce a fare quello scatto in più negli ingranaggi della memoria, ma che forse sopravvalutiamo per colpa dei film e delle loro colonne sonore: sì, è vero, c'è quella canzone che girava tanto quando eravamo al liceo e che, quindi, inevitabilmente, ci riporta con il pensiero a quei giorni, o quella che è diventata la sigla di una storia di amore importante, ma si tratta, appunto, di periodi ed episodi limitati. Difficile, insomma, che un brano possa aprire il vaso di Pandora dei nostri ricordi, al massimo ci fa sorridere al pensiero di quanto eravamo felici in quel momento, poco più. Lo dico da audiofilo, musicomane incallito nonché ossessivo preparatore di playlist tematiche: la musica, per quanto importante e significativa possa essere, non è il miglior tonico per le memorie perdute.

Tutt'altra storia è ciò che può scatenarsi con un solo refolo profumato, chiedetelo a Proust: è un vortice che ti rapisce la testa e ti fa esplodere mille ricordi tutti in un solo istante, ti riporta in mente suoni, luci, colori, sensazioni, emozioni, sentimenti legati ad una singola nota profumata, il film di un intero periodo proiettato in un nano secondo, ma con tutta la bellezza di un cinema.

Tutto questo solo per dire che l'estate è ai titoli di coda, si sente rumore di tavole che vengono apparecchiate e fuori c'è una luce che urla "domenica", mentre dal piano di sotto arriva l'odore inconfondibile delle patate al forno, e io all'improvviso mi ritrovo a otto anni a casa di mia nonna.

Buona domenica. 

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