Politicamente costretto

Leggendo in giro per i social, si sprecano i commenti di chi (senza concentrarsi, per ora, sull'identità generazionale) si lamenta di quanto il politicamente corretto stia distruggendo ogni loro libertà di espressione, un bavaglio peggiore di ogni censura mai sperimentata nel nostro paese, concettualmente più abietta del fantomatico finto buonismo, qualunque cosa abbia mai significato: e via a dolersi che non si possa più dare del negro a nessuno, che si stava meglio quando i froci stavano peggio, che ormai certi capolavori cinematografici del passato, quelli in cui non ci si scandalizzava troppo se una femmina veniva trattata alla stregua di una palla al piede da avvicinare giusto per soddisfare le frenesie dei lombi maschili italici, non si potrebbero più nemmeno proporre, e che oggi ci si scandalizza anche solo alla vista del loro scudo difensivo preferito, l'ironia, messa in mezzo anche quando da ridere non c'è proprio un cazzo per non sembrare dei totali imbecilli e fingere di aver provato a buttarla sulla spiritosaggine uscita male.

Da ultimo, vedi la prova di forza dell'ennesimo brucia padelle televisivo, tal Sergio Barzetti, che in una delle tante trasmissioni dedicate alla categoria prova a rompere i legacci dell'orribile controllo usando proprio l'arma dell'ironia suo modo, dapprima spiegandoci che il vino in cucina può servire, tra le altre cose più tecniche, a "stordire la preda", poi proseguendo sul tema dicendo letteralmente:

"Quando pasturavo Laura, eravamo a un corso di cucina. L’ho vista subito tra le tante. Cavoli ragazzi, non sono tutte così giovani le mie allieve di solito. Ne ho vista una giovane e via. Cercavo di inseguirla, dandole da bere per stordirla ma non sapevo che era astemia!"

tra le risate del pubblico e la timidissima reazione della stessa conduttrice, probabilmente spiazzata e impossibilitata dalle esigenze della diretta a rispondere con un più opportuno "ma che cazzo stai dicendo, coglione".

Ma figurati! Ma è solo una battuta! Ma ti pare...Non si può dire più niente! Ormai si deve stare attenti a dire qualsiasi cosa..."

Questi i commenti di (ancora) troppi individui, donne comprese.

Evidentemente non è ancora chiaro che...ecco, sì, è proprio questo lo scopo, mettervi nella condizione di contare fino a dieci prima di dire una qualunque troiata fuori controllo, di essere offensivi pensando di essere brillanti, di far star male qualcuno o, peggio (come in questo caso) di promuovere modelli aberranti che non devono più aver ragione di esistere nemmeno nelle battute da osteria più becere. 

E siccome non ci arrivate con la vostra testa, visto che ancora vi stupite del clamore che suscitano certe sortite in un periodo simile, beh, tanto vale che sia questo benedetto politicamente corretto, o come diavolo lo volete chiamare, a convincervi che forse è meglio tenersi le parole in bocca, ad avere paura di parlare, come dite. E il bello è che ancora non basta!

Pian piano, magari, ci si convincerà pure a tenere pure le mani in tasca e il pisello nelle mutande, hai visto mai...

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