Partito unico

Ce l'abbiamo fatta, siamo andati ben oltre l'antipolitica che attribuivamo ai grillini: in nome dell'alternanza, dopo aver rotto il bipolarismo e aver generato tra le più brutte leggi elettorali esistenti, non solo abbiamo messo in cattedra gente fino a ieri relegata a rigurgito di un ventennio che pensavamo di aver superato, ma abbiamo allontanato ogni residuo di volontà partecipativa dell'elettorato. Abbiamo fatto il giro, abbiamo dato una possibilità a tutti, e siamo arrivati al punto che non ce n'è rimasto uno presentabile.

Non ho mai avuto la pretesa di saper fare analisi politiche, giuste o sbagliate che siano, ma proprio per questo avrei auspicato un po' di analisi "interne", che invece variano indifferentemente tra "dobbiamo raccogliere il segnale che ci mandano gli elettori" e "il messaggio è chiaro: la gente è stufa della vecchia politica", contenitori vuotissimi e permeabili per dire tutto e non dire niente, in pieno stile politico italiano recente, senza sentire la necessità di fermarsi - almeno internamente, lo ripeto - a dire "non ci stiamo capendo un cazzo...". Anzi, il più delle volte si arriva apertamente a suggerire che se poi le politiche dei governi che arrivano sono uno schifo la colpa è di chi non ha votato, come se l'astensione non fosse in sé un chiaro messaggio politico, come fosse un'evasione fiscale qualunque, praticamente, contro la quale invece si continuano a scuotere teste senza mai arrivare a dama.

Poi certo, arriviamo pure a dire che ai volubili italiani, culturalmente, civicamente, socialmente e artatamente regrediti negli ultimi vent'anni ad uno stato pietoso, fa particolarmente comodo la mancata partecipazione, unico segnale che sono capaci di inviare, visto che al solo pensiero di scendere in piazza ognuno guarda l'orologio...No, non siamo francesi, la nostra lamentela contro chi ci governa si ferma allo sperare che arrivi qualcun'altro contro cui ricominciare a borbottare, praticamente l'equivalente politico di "non gli ho detto nulla ma gliel'ho fatto capire".
Ma non è continuando a pensare che la colpa sia sempre di chi sceglie o sceglie di non scegliere, o addossando all'elettore la responsabilità di uno scenario politico desolato e desolante che possiamo curare la ferita. Ed è nelle ferite non curate che si annidano le peggiori infezioni...

Continuiamo a sperare che qualcuno che riesca a svegliarsi ci sia. Ma temo che il dottore abbia già detto che dobbiamo morire.

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